Intervista al Prof. Maurizio Rossini, Professore Aggregato di Reumatologia, Università di Verona
Livelli di idrossivitamina D (25(OH)D) inferiore a 30 ng/ml definiscono una situazione di insufficienza, mentre si definisce carenza una situazione in cui i livelli di 25(OH)D sono inferiore ai 20 ng/ml. L’Italia è tra i paesi con maggiori livelli di carenza di vitamina D ed è stato osservato che tra le persone anziane la percentuale di soggetti carenti raggiunge il 70-80%. Pertanto, in questo gruppo di pazienti è sempre raccomandata la supplementazione di vitamina D, mentre nei pazienti più giovani con determinate condizioni di rischio è opportuno dosare la vitamina D ed eventualmente somministrarla in caso di deficit o carenza. L’approccio proposto dalle nuove linee guida prevede un trattamento finalizzato alla prevenzione ed uno indirizzato al trattamento(quest’ultimo da adottare in tutti quei casi in cui i dosaggi o le condizioni cliniche hanno evidenziato una carenza). Il dosaggio giornaliero iniziale consigliato per il trattamento va dalle 2000 alle 4000 unità, mentre per il mantenimento/prevenzione le dosi consigliate vanno dalle 800 unità (nei giovani) fino a 2000 unità (negli anziani).
Pubblicato giovedì 27 settembre 2012
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