Pubblicato domenica 02 dicembre 2018
I livelli di vitamina D nel sangue sono collegati al fitness cardiorespiratorio, secondo uno studio apparso sull’ “European Journal of Preventive Cardiology”, una pubblicazione della European Society of Cardiology (ESC).
«Il nostro studio dimostra che livelli più elevati di vitamina D sono associati a una migliore capacità di esercizio» spiegano gli autori, guidati da Amr Marawan, docente di medicina interna della Virginia Commonwealth University, a Richmond (USA).
«Sappiamo anche da una precedente ricerca che la vitamina D ha effetti positivi sul cuore e sulle ossa. Occorre dunque assicurarsi che i livelli di vitamina D siano normali o alti. Ciò si può ottenere dieta, integratori e una quantità ragionevole di esposizione al sole» scrivono. È noto che la vitamina D è importante per la salute dell’osso, ma è sempre più evidente che questo ormone svolge un ruolo rilevante anche in altre aree del corpo, tra le quali il cuore e i muscoli.
Migliorato il fitness cardiorespiratorio
Il fitness cardiorespiratorio, un marker surrogato affidabile di forma fisica, è definito dalla capacità del cuore e dei polmoni di fornire ossigeno ai muscoli durante l’esercizio fisico. Il modo migliore per misurarlo è come consumo massimale di ossigeno durante l’esercizio, indicato come VO2 max. Le persone con un maggiore fitness cardiorespiratorio sono più sane e vivono più a lungo.
Questo studio ha esaminato se le persone con livelli più elevati di vitamina D nel sangue avessero migliorato il fitness cardiorespiratorio. Lo studio è stato condotto su un campione rappresentativo della popolazione statunitense di età compresa tra 20 e 49 anni utilizzando il National Health and Nutrition Survey (NHANES) nel 2001-2004. I dati sono stati raccolti da vitamina D sierica e VO2 max. I partecipanti sono stati divisi in quartili di livelli di vitamina D.
Dei 1.995 partecipanti, il 45% erano donne, il 49% erano caucasici, il 13% aveva ipertensione e il 4% era diabetico. I partecipanti nel primo quartile di vitamina D avevano una capacità cardiorespiratoria 4,3 volte superiore rispetto a quelli dell’ultimo quartile. Il legame è rimasto significativo, con una forza di 2,9 volte, dopo aggiustamento per fattori che avrebbero potuto influenzare l’associazione come età, sesso, razza, indice di massa corporea, fumo, ipertensione e diabete.
«La relazione tra i livelli più alti di vitamina D e la migliore capacità di esercizio si mantiene in uomini e donne, tra i giovani e i soggetti di mezza età, tra le etnie, indipendentemente dall’indice di massa corporea o dallo stato di fumatore e indipendentemente dal fatto che i partecipanti abbiano o meno ipertensione o diabete» specificano Marawan e colleghi.
Attenzione ai rischi di tossicità (ipercalcemia) da “megadosi” di integratori
Ogni aumento di 10 nmol/L di vitamina D è stato associato a un aumento statisticamente significativo di 0,78 mL/kg/min di VO2 max. «Questo suggerisce che esiste una relazione dose-risposta, con ogni aumento della vitamina D associato a un aumento della capacità di esercizio» sostengono gli autori.
I ricercatori fanno notare che si è trattato di uno studio osservazionale e che non si può quindi concludere che la vitamina D migliori la capacità di esercizio ma aggiungono che «l’associazione era forte, incrementale e coerente tra i gruppi. Questo suggerisce che esiste una connessione robusta e fornisce ulteriore impulso per avere livelli adeguati di vitamina D, che è particolarmente difficile nei luoghi freddi e nuvolosi dove le persone sono meno esposte al sole».
D’altro canto, la tossicità della vitamina D può portare a un eccesso di calcio nel sangue, che può causare nausea, vomito e debolezza. Non vale dunque il concetto “tanta più vitamina D c’è, tanto meglio è”, per così dire. «La tossicità è causata da “megadosi” di integratori piuttosto che dalla dieta o dall’esposizione al sole, quindi è necessaria cautela quando si assumono compresse».
Punto di partenza per ricerche in varie direzioni
Per quanto riguarda ulteriori ricerche, Marawan e colleghi dichiarano di conoscere i livelli ottimali di vitamina D per avere ossa sane, ma sono necessari studi per determinare la quantità di vitamina D di cui il cuore ha bisogno di funzionare al meglio».
«Dovrebbero essere condotti studi controllati randomizzati per esaminare l’impatto di diverse quantità di supplementi di vitamina D sul fitness cardiorespiratorio» aggiungono. Infine, «dal punto di vista della salute pubblica, la ricerca dovrebbe valutare se l’integrazione di prodotti alimentari con vitamina D fornisca ulteriori benefici oltre alla salute delle ossa» concludono.
G.O.
Marawan A, Kurbanova N, Qayyum R. Association between serum vitamin D levels and cardiorespiratory fitness in the adult population of the USA. Eur J Prev Cardiol. 2018 Oct 30:2047487318807279. doi: 10.1177/2047487318807279. [Epub ahead of print]
leggi