Pubblicato giovedì 20 settembre 2018
I livelli sierici di 25(OH)D in età pediatrica sono inversamente correlati, in modo indipendente, ai livelli di colesterolo totale, LDL e HDL.
Lo dimostrano i risultati di uno studio di recente pubblicazione su JCEM.
Razionale e obiettivi dello studio
“Le anomalie a carico del metabolismo lipidico e lipoproteico, con particolare riferimento all’incremento dei livelli plasmatici di colesterolo LDL, rappresentano dei fattori di rischio aterosclerotico già nel corso dell’infanzia – ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro -. Negli adulti, i livelli sierici di 25(OH)D sono risultati positivamente associati con il colesterolo HDL plasmatico e inversamente associati con i trigliceridi, mentre le associazioni con il colesterolo totale plasmatico e il colesterolo LDL sono risultate poco consistenti”.
“Nei bambini e negli adolescenti, invece – continuano i ricercatori – le associazioni tra i livelli di 25(OH)D e quelli di questi lipidi sono risultate di segno contraddittorio”.
Anche alcuni fattori genetici possono influenzare l’associazione tra i livelli sierici di 25(OH)D con quello dei lipici plasmatici: “Studi di associazione genome-wide (GWAS) – continuano i ricercatori – hanno identificato alcuni polimorfismi a singolo nucleotide (SNP), all’interno di alcuni geni legati al metabolismo della vitamina D, che sono associati ai livelli sierici di 25(OH)D, anche se, ad oggi, sono ancora pochi gli studi sulle associazione tra i diversi SNP legati ai livelli sierici di 25(OH)D con i lipidi plasmatici”.
Sia la vitamina D che il colesterolo derivano da un precursore comune, il 7-deidrocolesterolo; inoltre, alcuni studi hanno suggerito che alcuni complessi del recettore della vitamina D regolano il metabolismo del colesterolo.
Su questi presupposti, i ricercatori hanno voluto verificare la correttezza dell’ipotesi secondo la quale alcuni fattori genetici legati al metabolismo della vitamina D potrebbero parzialmente spiegare o modificare il senso dell’associazione tra i livelli sierici di 25(OH)D e i lipidi plasmatici.
“Dal momento che il processo aterosclerotico ha inizio già nell’infanzia e che i fattori di rischio cardiometabolici si trasmettono dall’infanzia all’età adulta, è importante comprendere le associazioni, i meccanismo e i potenziali fattori confondenti tra i livelli di 25(OH)D e i lipidi plasmatici”.
Lo studio ha, pertanto, approfondito le associazioni esistenti tra i livelli sierici di 25(OH)D e dei lipidi plasmatici, aggiustando i risultati per un certo numero di fattori confondenti potenziali in un campione di popolazione di 419 bambini in età pre-puberale, di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. Inoltre, i ricercatori hanno verificato se alcuni SNP legati ai livelli sierici di 25(OH)D fossero in grado di modificare le associazioni tra i livelli sierici di 25(OH)D e quelli dei lipidi plasmatici.
Risultati principali
I ricercatori hanno scoperto che i livelli sierici di 25(OH)D erano negativamente associati con i livelli di colesterolo totale, LDL e HDL e con i livelli di trigliceridi, dopo aggiustamento dei dati in base all’età e al sesso. Anche dopo ulteriore aggiustamento dei dati in base all’adiposità, all’attività fisica svolta, alla sedentarietà, all’alimentazione, al tempo trascorso alla luce solare, nonché al livello di istruzione dei genitori, le associazioni inverse sopra documentate sono state conservate.
Quanto alla parte genetica dello studio, nessuna delle varianti geniche considerate è stata in grado di giustificare o modificare le associazioni esistenti tra i livelli di 25(OH)D e i lipidi.
Riassumendo
Lo studio ha dimostrato che livelli sierici di 25(OH)D sono associati a livelli più bassi di colesterolo (totale, LDL e HDL), indipendentemente dalle percentuali di grasso corporeo, dai fattori alimentari, dall’attività fisica, dalla sedentarietà, dal tempo trascorso alla luce solare e allo status socioeconomico.
Sono necessari, ora, nuovi studi per identificare i meccanismi legati alle associazioni sopra menzionate.
Bibliografia
Soininen S et al. Serum 25-Hydroxyvitamin D, Plasma Lipids, and Associated Gene Variants in Prepubertal Children. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Volume 103, Issue 7, 1 July 2018, Pages 2670–2679,
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