Vitamina D, acidi grassi omega-3 e serotonina: qual è la relazione?



Nonostante sia acclarato da tempo il ruolo determinante della vitamina D e degli acidi grassi omega-3 nel migliorare sia le funzioni cognitive che quelle comportamentali nell’ambito di alcune patologie neuropsichiatriche, ancora oggi i meccanismi sottesi ai benefici sopra-menzionati non sono ancora stati completamente chiariti.

Secondo un nuovo studio, pubblicato online ahead-of-print sulla rivista FASEB, sarebbe da individuare nella regolazione della serotonina a livello cerebrale l’anello mancante della catena di eventi responsabile del miglioramento della funzioni sopramenzionate e, quindi, del miglioramento della sintomatologia associata ad alcune patologie neuropsichiatriche quali la sindrome da deficit di attenzione e del comportamento (ADHD), la depressione bipolare, la schizophrenia e i disturbi da comportamento impulsivo. Tali risultati, pertanto suggerirebbero un razionale alla supplementazione vitaminica e a quella di acidi grassi omega-3 nel trattamento delle patologie sopra-menzionate, da confermare in trial clinici ad hoc.

Molti disturbi clinici, come il disturbo dello spettro autistico (ASD); l’ADHD, il disturbo bipolare, la schizofrenia e la depressione, condividono come momento patogenetico comune la presenza di bassi livelli di serotonina a livello cerebrale.

Focalizzando l’attenzione sui meccanismi proposti per il coinvolgimento dei livelli di vitamina D nella regolazione dei livelli cerebrali di serotonina, gli autori ricordano come, in uno studio precedentemente da loro condotto (2), era stato dimostrato come la vitamina D, che presiede al controllo di quasi un migliaio di geni, fosse un ormone regolatore chiave della sintesi di serotonina cerebrale mediata da TPH2, uno dei due geni responsabili della conversione di triptofano in serotonina a livello cerebrale. Il gene TPH2, infatti, contiene al suo interno una sequenza responsiva alla vitamina D (VDRE) che si attiva in sua presenza.

Nel nuovo studio gli autori hanno proposto dei meccanismi integrati mediante i quali la sintesi, il rilascio e la funzione della serotonina a livello cerebrale sarebbero modulati dalla vitamina D e da due acidi grassi omega-3 di origine marina, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA).

Premettendo che la presenza di livelli inadeguati di vitamina D è una condizione molto comune, che interessa il 70% della popolazione USA, al pari della presenza di livelli inadeguati di acidi grassi omega-3, gli autori ipotizzano che la supplementazione con EPA sarebbe in grado di aumentare il rilascio di serotonina dai neuroni presinaptici riducendo le molecole di trasduzione del segnale infiammatorio a livello cerebrale (prostaglandine E2), che inibiscono il rilascio di serotonina, a suggerire come l’infiammazione possa avere un impatto negativo sui livelli cerebrali di serotonina. I DHA, invece, influenzerebbero l’azione di alcune recettori serotoninergici, rendendoli più accessibili alla serotonina grazie all’aumento della fluidità delle membrane cellulari a livello dei neuroni post-sinaptici.

La vitamina D, invece, oltre agli effetti noti sulla regolazione dei livelli di serotonina documentati nello studio precedente, avrebbe un ruolo importante nel modulare la severità della disfuzione cerebrale in combinazione con fattori genetici che influenzano i livelli cerebrali di serotonina.

“I soggetti con polimorfismi dei geni legati alla serotonina – spiegano gli autori – sono già predisposti ad alterazione della sintesi o del metabolismo della serotonina. Pertanto, qualsiasi riduzione ulteriore della sintesi di serotonina come conseguenza della presenza di livelli inadeguati di vitamina D potrebbe esacerbare difetti di natura neuropsichiatrica.”

“Infatti – continuano – bassi livelli ematici di colecalciferolo [25(OH)D3] sono stati associati ad un rischio elevato di ASD, ADHD, disturbo bipolare, schizofrenia, comportamento asociale o impulsivo”.

Nel commentare i risultati, gli autori dello studio sottolineano come sia la vitamina D che gli acidi grassi omega-3 lavorino in sinergia tra di loro per migliorare la funzione cognitiva, lo stato di salute e il comportamento. “Tale sinergia – spiegano – è in parte spiegata dai loro effetti sul sistema serotoninergico: la vitamina D regola la sintesi di serotonina, EPA ne regola il rilascio mentra DHA migliora l’accessibilità ai recettori serotoninergici presenti sulla membrana cellulare”.

Lo studio ha dimostrato anche come la cronologia della comparsa del deficit di vitamina D o di acidi grassi omega-3, in combinazione con i polimorfismi dei geni legati alla serotonina possa essere un fattore determinante di emersione della malattia neuropsichiatrica: “Infatti -spiegano gli autori – la presenza di alterazioni nella migrazione degli interneuroni GABAergici nel corso dello sviluppo cerebrale, che è regolata dalla serotonina, rappresenta un fattore chiave per la suscettibilità allo sviluppo di malattia neuropsichiatrica, come la schizofrenia e l’autismo. Ciò spiega in parte perchè lo status vitaminico neonatale sia legato al rischio di schizofrenia”.

  1. Patrick RP et al. Vitamin D and the omega-3 fatty acids control serotonin synthesis and action, part 2: relevance for ADHD, bipolar, schizophrenia, and impulsive behavior. The FASEB Jounral; Published online before print February 24, 2015, doi: 10.1096/fj.14-268342 14-268342

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  1. Patrick RP et al. Vitamin D hormone regulates serotonin synthesis. Part 1: relevance for autism. June 2014 The FASEB Journal vol. 28 no. 6 2398-2413

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