Vitamina D e colon irritabile, quale è l’impatto della supplementazione sulla sintomatologia?



La supplementazione con vitamina D potrebbe rivelarsi utile nell’alleviare la sintomatologia associata a malattia del colon irritabile (IBS), stando ai risultati di una review della letteratura di recente pubblicazione su European Journal of Clinical Nutrition. Sono però necessari nuovi trial clinici randomizzati di dimensioni e robustezza statistica appropriate perchè l’obiettivo dell’applicazione terapeutica di questa vitamina nell’IBS diventi realtà nella pratica clinica.

Razionale o obiettivi della review
In letteratura è noto da tempo che lo stato ipovitaminico D si associa al rischio di carcinoma colorettale ed avrebbe un ruolo anche nell’IBS, un disturbo funzionale cronico debilitante del tratto GI, che arriva ad avere una prevalenza compresa tra il 10-20% in alcune aree del globo, con significativi costi sanitari.

La patogenesi dell’IBS è ancora oggi largamente sconosciuta e viene suddivisa in categorie sulla base della sintomatologia sperimentata, che include meteorismo intestinale, dolore addominale, diarrea e/o costipazione.

La pubblicazione di report recenti che hanno legato lo status vitaminico D con l’IBS ha sollecitato la messa a punto di questa review che si è proposta l’obiettivo di mettere insieme e contestualizzare i risultati ottenuti in quest’area di ricerca.

La ricerca bibliografica ha portato all’identificazione di 7 studi (4 studi osservazionali e tre trial clinici randomizzati) dei quali è stata effettuata una recensione ed estrapolazione dei dati principali.

Risultati principali
Tutti gli studi osservazionali hanno documentato che una proporzione rilevante di pazienti con IBS era in evidente condizione di deficit vitaminico D. In uno di questi studi osservazionali, inoltre, è stato osservato che la sintomatologia di IBS riferita da una donna era migliorata in maniera statisticamente significativa dopo supplementazione giornaliera con vitamina D a dose elevata (2.000-4.000 UI /die a seconda della stagione).

Su tre studi di intervento (trial clinici randomizzati), condotti nel Regno Unito e in Arabia Saudita, recensiti dalla review, due di questi hanno documentato un beneficio derivante dalla supplementazione di vitamina D in pazienti con IBS in termini di miglioramento dei punteggi legati alla severità di malattia e alle misure di QoL.

Tuttavia, la limitata eterogeneità delle popolazioni in studio e l’impiego di regimi di dosaggio della vitamina D insoliti (50.000 UI di vitamina D3 a cadenza quindicinale in entrambi i casi) sollevano dubbi sulla possibile generalizzazione dei risultati ottenuti.
In tutti i 3 trial clinici randomizzati, invece, è stata documentata l’esistenza di una relazione, o al basale o in risposta all’intervento di supplementazione, tra la vitamina D e la QoL, un dominio sintomatologico di particolare importanza in questa popolazione di pazienti.

Da ultimo, la review ha evidenziato l’esistenza di dati ancora limitati sul possibile ruolo della vitamina D nell’IBS: “i rapporti causa-effetto tra vitamina D e IBS – spiegano i ricercatori – sono di difficile determinazione anche in relazione al cambiamento comportamentale a cui vanno incontro i pazienti con IBS severa (es: aumento permanenza in luoghi chiusi anziché all’aperto, in ragione della sintomatologia disabilitante, potrebbe avere un impatto negativo sulla status vitaminico D).

Riassumendo
Pur con tutti i limiti dell’evidenza disponibile, i risultati della review consentono di affermare con ragionevole contezza che l’ipovitaminosi D è una condizione comune nella popolazione affetta da IBS e che tale condizione merita accurata valutazione in questi pazienti e il ricorso a misure in grado di contrastarne l’impatto negativo sulla malattia, come documentato dall’esistenza di una correlazione inversa tra i livelli sierici di vitamina D e la severità della sintomatologia associata ad IBS.
Allo stato attuale, però i trial clinici randomizzati che hanno valutato l’impatto dell’intervento di supplementazione vitaminica non hanno dato risultati robusti dal punto di vista statistico e generalizzabili alla popolazione generale.
Di qui la necessità di condurre al più presto trial clinici di dimensioni e potenza statistica adeguata.

Bibliografia
Williams CE et al. Vitamin D status in irritable bowel syndrome and the impact of supplementation on symptoms: what do we know and what do we need to know? European Journal of Clinical Nutrition
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