Steatosi epatica non alcolica, il deficit di vitamina D peggiora il quadro clinico della malattia



La carenza di vitamina D è collegata all’insorgenza e/o al peggioramento di numerose patologie. E’ stata pubblicata da pochi giorni sull’ American Journal of Gastroenterology uno studio clinico in cui si evidenzia che la carenza di vitamina D aumenterebbe il rischio di steatoepatite non alcolica nei pazienti con steatosi epatica non alcolica. Gli autori sottolineano nelle conclusioni del lavoro come bassi livelli plasmatici di tale vitamina D peggiorerebbero la gravità istologica della malattia.
 
“Recenti studi sul deficit di vitamina D negli esseri umani e in modelli animali indicano che la carenza di vitamina D contribuisce anche a un aumento di stress ossidativo, infiammazione sistemica, diminuzione dei livelli di adiponectina, attivazione dei recettori Toll-like, e steatosi epatica non alcolica”, hanno riportato nel lavoro Kris V. Kowdley, direttore Liver Care Network and Organ Care Research, Swedish Medical Center, Seattle e i suoi colleghi.
 
L’obiettivo di questo studio era di determinare la relazione tra carenza di vitamina D nel siero (VDD) e caratteristiche istologiche della NAFLD (malattia del fegato grasso non alcolica o steatosi epatica non alcolica), dati demografici, clinici, di laboratorio associati e anche dati di trascrittomica relativi alla coorte Non-alcoholic Steatohepatitis Clinical Research Network (NASH CRN).
 
In questo studio, i ricercatori americani hanno quantificato nel siero i livelli di 25-idrossivitamina D (25 (OH) D) mediante cromatografia-spettrometria di massa tandem in 190 adulti che avevano NAFLD provata da biopsia e arruolati nella coorte Nonalcoholic Steatohepatitis Clinical Research Network.
 
I pazienti sono stati divisi sulla base dei livelli di 25 (OH) D: il 19% dei pazienti aveva livelli sufficienti (> 30 ng/mL), il 26% aveva livelli insufficienti (≥ 20 e ≤ 30 ng/mL) e il 55% aveva livelli carenti.
 
I pazienti con carenza di vitamina D avevano una più alta probabilità di avere una diagnosi definitiva di NASH (67%) rispetto ai pazienti con livelli insufficienti di vitamina D (47%) o livelli sufficienti (53%).
 
Le analisi hanno dimostrato che la carenza di vitamina D è stata associata in modo indipendente definitivo alla NASH (OR=3.15; 95% CI, 1,62-6,15), una maggiore infiammazione lobulare (OR=1.98; 95% CI, 1,08-3,61), aumento degli epatociti mongolfiera (OR=2.38; 95% CI, 1,32-4,30) e presenza di fibrosi (OR=2.32; 95% CI, 1,13-4,77).
 
Per determinare se la carenza di vitamina D è associata a cambiamenti nell’espressione genica epatica in pazienti con NAFLD, i ricercatori hanno confrontato i dati del profilo trascrittomico epatico tramite sequenziamento dell’RNA.
 
Per questa analisi, sono stati confrontati 31 pazienti con deficit di vitamina D rispetto a 38 pazienti con livelli di 25 (OH) vitamina D superiori a 20 ng/mL. E’ stata osservata una relazione inversa tra i livelli più bassi di ormone resistina nel siero e una maggiore livello di categoria della vitamina D (p=0.013).
 
I seguenti geni sono stati espressi in modo diverso tra i due gruppi di pazienti: KRT10, SEMA3B, SNORD3C, ARSD, e IGKV4-1 (false discovery rate <0.05; sarebbe la percentuale di errori di dichiarazione sul totale di geni dichiarati come differenzialmente espressi).
 
Gli autori hanno precisato nel lavoro che : “L’ontologia dei geni e l’analisi del pathway suggeriscono l’attivazione della proteina chinasi mitogeno-attivata e i pathway del fattore-nucleare kB in soggetti con NAFLD e carenza di vitamina D.”
 
In conclusione la deficienza di vitamina D è prevalente nei pazienti americani adulti con NAFLD ed è indipendentemente associata a una diagnosi definitiva di NASH e una maggiore gravità istologica. Analizzando i pathway pro-infiammatori sono state identificate nuove associazioni che suggeriscono il meccanismo di coinvolgimento della carenza di vitamina D nella patogenesi della NASH e supportano modificazioni dietetiche e/o nello stile di vita per aumentare i livelli di vitamina D in questi pazienti.
 
Emilia Vaccaro
 
Nelson JE et al. Vitamin D Deficiency Is Associated With Increased Risk of Non-alcoholic Steatohepatitis in Adults With Non-alcoholic Fatty Liver Disease: Possible Role for MAPK and NF-κB? Am J Gastroenterol. 2016 Mar 22. doi: 10.1038/ajg.2016.51.
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