Nefropatia cronica e ipovitaminosi D in età pediatrica: quale collegamento?



La nefropatia cronica è una patologia che porta a una disfunzione del rene che, a sua volta, causa alterazioni del metabolismo del calcio e del fosforo e quindi dell’osso. Uno degli effetti più gravi dell’insufficienza renale è il rachitismo. Spesso si associa a livelli ridotti di vitamina D nei soggetti in età pediatrica.
 
Nuove conferme in tal senso provengono dai risultati di uno studio tedesco di recente pubblicazione sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology, che ha dimostrato come quasi due bambini/adolescenti su tre, affetti da malattia renale cronicizzata e trattati nei centri specializzati per la cura, dislocati sul territorio europeo, presentino una situazione di deficit vitaminico D, anche se i pazienti sottoposti a supplementazione vitaminica mostrano livelli vitaminici migliori rispetto a quelli non supplementati.
 
Lo studio recentemente pubblicato non si è limitato a fotografare lo status vitaminico D ma si è proposto di studiare l’associazione di alcuni fattori, modificabili e non modificabili (predisposizione genetica, fattori ambientali, supplementazione di vitamina D e funzione renale), sui livelli di vitamina D, in pazienti pediatrici affetti da insufficienza renale cronica.
 
A tal scopo, i ricercatori hanno misutato le concentrazioni di 25(OH)D, [1,25(OH)D] e [24,25(OH)D] in 500 soggetti in età pediatrica, residenti in 12 paesi europei, con diagnosi di nefropatia cronica di grado 3-5. Tutti i pazienti, aventi un’età compresa tra i 6 e i 18 anni, erano stati reclutati nel Cardiovascular Comorbidity in Children with Chronic Kidney Disease Study.
 
I pazienti sono stati genotipizzati per la presenza di polimorfismi a nucleotide singolo (SNP) nei geni codificanti, rispettivamente, per la 25-idrossilasi, la proteina legante la vitamina D, la 7- deidrocolesterolo reduttasi e la 24-idrossilasi.
 
Dopo questo step, i ricercatori hanno valutato l’esistenza di possibili associazioni tra lo status genetico, la stagione, la radiazione solare locale, la supplementazione orale di vitamina D e i fattori associati alla nefropatia con lo status vitaminico D.
 
Accanto ai dati che hanno attestato la prevalenza elevata della condizione di deficit vitaminico D nei pazienti considerati nello studio, i ricercatori hanno anche osservato che alcuni fattori legati alla nefropatia, come la presenza di glomerulopatia e l’albuminuria, insieme all’appartenenza al sesso femminile, erano anch’essi associati a livelli ridotti di vitamina D.
 
Inoltre, i ricercatori hanno osservato che i livelli di vitamina D erano più bassi nei mesi invernali rispetto agli periodi dell’anno e che alcune varianti genetiche (come gli SNP relativi al gene che codifica per una proteina legante la vitamina D) erano anch’esse associate con i livelli di vitamina D, sia pur in misura minore rispetto a quanto osservato con i fattori associati alla nefropatia e alla supplementazione vitaminica D.
 
E’ stato documentato, infine, una prevalenza della condizione di ipovitaminosi D in Turchia superiore a quella delle altre regioni europee coivolte nello studio, indipendentemente dallo status della supplementazione e dai fattori legati alla nefropatia cronica sopra menzionati.
 
Nel complesso, “…dai dati dello studio emerge che i livelli di vitamina D sono influenzati in misura maggiore da fattori stagionali, dal tipo di malattia e dalla supplementazione di vitamina D rispetto alle varianti comuni di alcuni geni che regolano l’attività della vitamina D – scrivono gli autori nelle conclusioni dello studio”:
“Pertanto – aggiungono – alla luce di queste considerazioni, si impone la necessità di riconsiderare le pratiche di supplementazione vitaminica e di allestire nuovi trial clinici di intervento, allo scopo di definire delle linee guida chiare su come monitorare e trattare il deficit vitaminico D in pazienti pediatrici affetti da malattia renale cronica”.
 
Bibliografia
Doyon A et al. Genetic, Environmental, and Disease-Associated Correlates of Vitamin D Status in Children with CKD. Published online before print June 2016, doi: 10.2215/CJN.10210915 CJASN June 2016
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