Pubblicato domenica 18 ottobre 2015
La quantità di vitamina D da assumere, in modo da colmarne la carenza, varia a secondo dell’età.
Gli apporti quotidiani minimi di vitamina D consigliati sono i seguenti:
• 600 UI nella donna in gravidanza (1.000-2.000 UI/die per le donne con fattori di rischio di deficit di vitamina D) (1)
• 600 UI nella donna durante l’allattamento (1)
• 400 UI durante il primo anno di vita del bambino (1.000 UI/die nei bambini con fattori di rischio di deficit di vitamina D (1)
• 600-1.000 UI di vitamina D in soggetti a rischio di deficit di vitamina D in età pediatrica (da 1 a 18 anni)
• 1500 UI per gli adulti sani (2)
• 2300 UI per gli anziani (2)
Nei soggetti in età pediatrica:
◦ è ammessa la somministrazione intermittente di vitamina D in dosi settimanali o mensili per una dose cumulativa mensile di 18.000-30.000 UI a partire dal quinto-sesto anno di vita
◦ è ammessa la somministrazione intermittente di vitamina D in dosi settimanali o mensili per una dose cumulativa mensile di 18.000-30.000 UI a partire dal quinto-sesto anno di vita e, soprattutto, nel corso dell’adolescenza, in casi di cattiva compliance (1)
◦ nel bambino e nell’adolescente obeso si consiglia la somministrazione di 1.000-1.500 UI/die di vitamina D durante il periodo compreso tra il termine dell’autunno e l’inizio della primavera (novembre-aprile) (1)
◦ in soggetti in terapia con farmaci antiepilettici, corticosteroidi, antifungini o antiretrovirali si consiglia la somministrazione di livelli di vitamina D che superano di almeno 2-3 volte il fabbisogno raccomandato di vitamina D per l’età (1)
Fonti:
1) Consensus sull’impiego della vitamina D in età pediatrica. SIPPPS 2015
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2) Linee Guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo – SIOMMMS 2011
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