Deficit vitamina D contribuisce in modo diretto a sindrome acuta distress respiratorio



L’ipovitaminosi D è una condizione di frequente riscontro nei pazienti che sviluppano la sindrome acuta da distress respiratorio (ARDS). Uno studio di recente pubblicazione online ahead-of-print sulla rivista BMJ ha dimostrato che il deficit vitaminico sembrerebbe contribuire allo sviluppo di questa condizione clinica.

L’OMS definisce l’ARDS come «un danno diffuso dei capillari alveolari determinante grave insufficienza respiratoria con ipossiemia arteriosa refrattaria alla somministrazione di ossigeno».

“L’ARDS è determinata da insulti infiammatori diretti o indiretti – ricordano gli autori nell’introduzione al lavoro. – Comunque, solo una parte dei pazienti a rischio sviluppa ARDS in modo conclamato e alcune ricerche suggeriscono un possibile ruolo della genetica, dell’età e di fattori socio-demografici nel determinismo di questa condizione.”

Nei pazienti con ARDS è frequente il riscontro di deficit di vitamina D.

“Tale condizione – ricordano gli autori – è associata ad un incremento del rischio di ospedalizzazione nei reparti di Medicina d’Urgenza e di mortalità nei pazienti affetti da polmoniti. (…) Inoltre, le malattie invasive pneumococciche e meningococciche sono più comuni quando i livelli di 25(OH)D sono ridotti.”

E’ stato dimostrato che la vitamina D potrebbe migliorare gli esiti di questi pazienti riducendo sia le risposte infiammatorie locali che quelle sistemiche grazie alla modulazione della risposta delle citochine.

Di qui il razionale dello studio, avente l’obiettivo di determinare la prevalenza e la severità del deficit di vitamina D in pazienti con ARDS e di stabilire se il deficit vitaminico rappresentasse un fattore di rischio o un driver di infiammazione eccessiva e persistente, tratto caratteristico dell’ARDS. A tal scopo, gli autori hanno fatto ricorso a studi clinici traslazionali e modelli murini di cellule coltivate in vitro.

Focalizzando l’attenzione sugli studi clinici traslazionali, sono stati reclutati 52 pazienti con ARDS, 57 pazienti destinati ad esofagectomia (a rischio di ARDS) e 8 pazienti destinati ad esofagectomia trattati con supplementazione a dosi elevate di vitamina D prima dell’intervento chirurgico.

Inoltre, per verificare l’ipotesi che bassi livelli di 25(OH)D fossero associati con lo sviluppo di ARDS nei pazienti destinati ad esofagectomia (a rischio ARDS) è stata condotta un’analisi di regressione logistica con l’esposizione di interesse, ponendo livelli di 25(OH)D<20 nmol/L e la condizione di ARDS come outcome.

I risultati hanno mostrato che la condizione di ipovitaminosi D (livelli ematici di 25(OH)D <50 nmol/L) era presente tanto nei pazienti con ARDS conclamata che in larga parte dei pazienti a rischio di ARDS dopo esofagectomia. Passando ai risultati ottenuti in modelli animali murini, è stato osservato che la condizione di deficit vitaminico indotta con la dieta si associava ad un eccesso di infiammazione alveolare, danno epiteliale ed ipossia.

I risultati degli studi in vitro hanno documentato gli effetti trofici della vitamina D sulle cellule epiteliali alveolari umane grazie all’influenza dell’ormone su più di 600 geni.

Infine, è stato dimostrato che la supplementazione farmacologica con vitamina D prima dell’esofagectomia ha ridotto i cambiamenti osservati relativi alle misure in vivo del danno dei capillari alveolari, documentati nei pazienti con deficit vitaminico.

 

Nel complesso, i risultati dello studio consentono di concludere che i pazienti con ARDS e quelli a rischio di ARDS mostrano una probabilità elevata di essere in ipovitaminosi D, la cui severità correla con un incremento del danno epiteliale, lo sviluppo di ARDS e la sopravvivenza.

“Pertanto – affermano gli autori – è auspicabile che vengano sviluppate strategie cliniche di supplementazione vitaminica nei pazienti a rischio di ARDS, che potrebbero assurgere ad opzione terapeutica vera e propria nell’ARDS conclamata”.

 

  1. Dancer RCA et al. Vitamin D deficiency contributes directly to the acute respiratory distress syndrome (ARDS). Thorax Online First, published on April 30, 2015 as 10.1136/thoraxjnl-2014-206680

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